Oggi ho sognato di uccidere una persona.
Rideva troppo, anche quando quello strano liquido marroncino ha cominciato a uscirgli copioso dalla bocca e dal naso.
Espressione da ebete.
Mese: giugno 2018
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ma almeno lei ha ricominciato a scrivere, due volte in un mese ci pare tanto, a noi.
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tra l\’altro la mia scopamica ex colf ex ex, stasera è in giro a folleggiare, pippare coca e succhiare cazzi, no così, volevo sentiremelo dire.
sono troppo incarnato, incancrenito, incassato in una bara di merda, già.
morissi oggi nel sonno, godrei anzitempo.
ma non succederà.
però se lo scriveva qualcun altro avrebbbe avuto dodici like. -
Vacche
oggi ho mangiato un chilogrammo di vacche crude insaporite col limone.
Mi è piaciuto farlo, perchè odio le vacche.
io tifo burchina faso. -
passo le giornate drogato di benzodiazepine nella speranza di dormire il più possibile, nella speranza che lo stato mi passi i soldi necessari per comprare le droghe, in attesa di recarmi in quel locus amenus che prende il nome di comunità di recupero.
La mia vita è una merda, ultimamente. Anzi no, mi sa da sempre, a conti fatti.
MA c\’è chi dice che dovrebbe andarmi pure peggio, per essere piu\’ elevato. -
morale della favola: le rondini son le troie più schifosamente opportuniste del creato.
e io mi ubriaco di birra più tripla dose di en, così magari ci lascio per l\’appunto – le penne. -
sto pensando, di nuovo, seriamente, alla possibilità di andare in una comunità per guarire da quel nonsochè che mi impedisce di vivere.
mi annoio mortalmente a stare in casa tutto il tempo a non fare un cazzo, non vedere nessuno, parlare coi muri e quando mi va di lusso – coi gatti. -
Tanta la poesia sui libri quanta la merda che si spande sull\’orbe, mi pare equo.
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felice solstizio alle mie palle!
anzi no… -
un lontano ricordo olografico*
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sono su una spiaggia, dormiente, fresco ovunque tranne che dalle tue parti ma in realtà volevo parlare di qualcosa di buono, il vento per esempio, splendida aria di tranquillità, ossimori e nevrastenie qualunquiste, chi lo sa se sono ubriaco alle dieci del mattino, per fortuna, gli psicofarmaci non fanno per me, preferisco bevande psicoattive che hanno assunto sentor di melone, nottetempo, mentre dormivo.
aiuto.
hai bisogno di aiuto. -
figurati se lo sapevo.
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spuma annoiante contro
lingue di fuoco che camminano nell\’epidermide
una bolla d\’immaginazione per riuscire
ancora
a respirare. -
quanto è strano il mondo, quanto è strano essere umani…
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Se penso alle stronzate di cui ero convinto anche solo un paio di mesi fa, tremo all\’idea di quelle di cui sono convinto adesso.
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un universo di squallore gratuito
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Non so neanche cosa succede prima della morte, figuriamoci dopo.
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Non ho più speranza per il futuro e anzi, torno come al solito a pensare che la vita sarà sempre quella merda che è sempre stata.
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un brutto sogno
Ho paura.
Tra l\’altro sembra che ogni cosa sia stata messa lì dall\’oscuro signore per starmi a deprimere.
Tra l\’altro oggi ho fatto un mezzo incubo.
Ero a casa di due mie fantomatiche vicine, c\’era una specie di orgia ed eravamo tutti sul letto, io, loro due e altra gente, si parlava amorevolmente del più e del meno mentre si facevano i primi approcci quando a un certo punto una delle vicine comincia a parlare di come anni prima sua nonna avesse sacrificato un capricorno a non so quale divinità pagana, rendendolo in questo modo un vero e proprio capro espiatorio.
Io, ingoiando la mia saliva le dico che anche io sono un capricorno e che cazzo da allora comincia l\’incubo.
Mi rendono noto che mi hanno appena drogato e che presto succederà quello che temo, il fottuto sacrificio del povero capretto.
Cioè me.
All\’inizio faccio finta di essere quasi contento del loro macabro progetto, poi approfittando di una finestra aperta riesco a guadagnare l\’esterno e con esso, l\’ipotetica fuga.
Dico ipotetica perchè non appena uscito mi rendo conto di essere circondato dai cazzo di seguaci di questa stracazzo di setta, che cominciano a complimentarsi con le mie vicine uscite anche loro dalla finestra per inseguirmi.
Si complimentavano per il fatto di avermi portato nel posto giusto al momento esatto.
Porco di quel dio, la paura.
Fuggo ancora scavalcando dei recinti e mi ritrovo su di una scogliera, spicco un balzo dentro l\’acqua e poco dopo riemergo, solo per vedere la famosa nonna della vicina che ridacchiando mi rende nota l\’inutilità del mio stupido gesto, \”credi forse che riuscirai ad annegare da solo? Hai fatto solo quello che volevamo\”.
Che cazzo ne so.
Il sogno continuerebbe pure ma io non ne serbo memoria.
Soltanto l\’ennesima sensazione d\’inculata feroce, moribonda, assatanante.
Vaffanculo a voi e alle streghe, tutte. -
simbologismo, mitopia e astrazione.
Stupidera. -
voglio le droghe.
un acido per pensare, etizolam per sognare, hex-en per godere.
le avrò.
Col beneplacito dello stato che sta lì a guardare
e pagare. -
non c\’ho un cazzo da fare nè da pensare, anzi quello sempre, pure troppo, me ne pento amaramente.
niente da fumare, bevo. -
inutilità, facezie, noia.
squallore e impotenza di fronte a quello che non succede. -
con la nuova offerta di teem hai quarantaggiga di minchiate al mese sparate in endovena nel cervello, direttamente nel cervello.
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per fortuna i mesi sono fatti di settimane che sono agglomerati di giorni che a loro volta sono composti da ore che in qualche modo
prima o dopo anche passano -
mi sembra giusto nel frattempo continuare ad affogare.
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Qualcosette si aprì un negozio di scarpe di lapislazzuli verdognoli forse e tutti eran contenti per lei.
Tutti tranne sua Tzia Laviniah. -
sempre riguardo a guglielmo invece
quello era un tizio vanitoso
nel senso
si credeva molto bello perchè era molto alto e magro
qualche ragazza ce l\’aveva pure avuta e un giorno guardammo insieme il film dei doors.
io e guglielmo intendo.
e suo fratello piccolo.
mi fece conoscere i nirvana.
prima ascoltavo soltanto trash metal.
un giorno guglielmo tradì un mio segreto e questo mi deluse moltissimo. -
su questa stenderei un velo di coca
un\’altra volta invece una tizia bella e bionda mi chiese di venire ad ascoltare della musica a casa mia e io le dissi che c\’era un mio amico che se ne intendeva molto di piu\’ a riguardo.
il suicidio non ha tutti i torti. -
voglio cio\' che mi spetta lo voglio perchè è mio, m\'aspetta
Allora c\’era guglielmo
nel senso
avevo un vicino di casa
che era tipo un amico
nel senso
non mi ricordo bene com\’era il Fatto
però
posseggo un vago sentore rimembrante a riguardo
nel senso
allora c\’era sto tizio di nome guglielmo
alto alto e fesso fesso
pero\’
anche simpatico alle volte e quindi
per un po\’ è stato amico mio
oltre che vicino di casa
un giorno andammo al concerto dei litfiba già commerciali nel senso
mi sa mondi sommersi
nel senso
uff
comunque mi divertii avendo all\’epoca all\’incirca circa 17 anni
affatto.
KomunQue
ci divertimmo e forse scroccai a qualcuno un paio di tiri di canna
che all\’epoca ero ancora poco tossicodipendente e non sapevo come procurarmi le droges.
Affatto.
Comunque, ivi incontrammo un tizio che era andato a quel programma in televisione su italia uno
colpo di fulmine
quello dove due tizi si bevono un aperitivo e come mandrilli in un quarto d\’ora decidono di scoparsi in crociera per sette settimane.
D\’accordo. -
ok.
Lingue slappanti odono odori che ricordano
pinete immerse in cieli di marmo
mani sudate dipinte di rosso
rimbomba impotente, più nero e suadente
cavalieri oscuri in sottile planata
gente che parla, gente che muore
respiro aria indecente
tutto è disposto a cambiare, rimane poi niente
impressioni allucinogene fanno a gara di notte
sogni sonori a spaccarmi la testa mentre verità impercettibili
affogano i ricordi, solo memoria
infelice vittoria. -
voglio scrivere scrivere scrivere riguardo a Qualcosette.
Qualcosette aveva una gonna rosa e azzura col sentore di amianto ribaltante. Nevrasteniche voci insolenti che provano a distrarmi dall\’arguta missione che mi sono proposto dentro al prossimo quarto d\’ora.
Doveva scalare.
Non l\’aveva mai fatto.
Questa cazzo di volvo.
Mentre girava, suo padre fa \”scala cazzo\” che non mi ricordo cosa.
Se ne stavano andando fuori strada.
Da allora Qualcosette smise di guidare per almeno due mesi.
Quando suo padre diceva guarda in macchina intendeva un\’occhiata.
Stronzo.
Non ti scopo esta noche, i\’m sorry gal.
Forse.
Comunque, tornando a noi
liquidi in sospensione qualunquista
notti insonni per partito preso
poesie sbagliate, gabbiani ultramorti che mimano vendetta, forse.
Poca ispirazione, comunque.
Cifosi e scogliosi.
Papere in cancrena per sempre.
Ti rendi conto? -
tagliarti le mani esplorarti l\’esofago ridere insieme del nostro dolore