tutti sono tutto e sono niente – in potenza
io sono anche questo, tra l\’altro, non vedo proprio perché non dovrei.
Mese: settembre 2018
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including you
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ascolta invano la melodia del suono fantasma che si fa elastico mentre tutto consuma, entropia erronea dell\’unica fiamma posta in bilico sopra al limite del vuoto, presentimenti oscuri – minacce nascoste da un velo cremisi e soave, colore del sangue, placebo per la mente, ossequiosi deliri atti a delinquere marcendo.
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osservo atterrito il limite osceno che ho dato alle cose
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delicata pseudosintesi di terminazioni nervose che non han nulla da dichiarare
mi accarezzo quello che resta dell\’anima con umida brezza votata al silenzio
fingerò d\’ignorare ogni sentore di morte –
dedicherò persino l\’ultimo dei miei sguardi alla comprensione del vuoto
che possa trovare, dove non c\’è niente, ancora ragioni per continuare a sperare -
league of pseudoposts
lama di smeraldo-neon psicotagliente
grattacieli in fintomarmo // nevrosi e isterie dilaganti
iterinante è il sogno della luce a led che mi consola
da solo e al buio
fa fresco da queste parti
ragazzine francesi che non avran quindici anni. -
Onde ipnotiche che derivano dal vuoto riempiono oscene il mio cervello di zombie affamato di emozioni sbagliate.
Nevrostrutture dilaganti sorgono e poi cadono all\’ombra di otto rami acuti fatti solo di cristallo.
Solo la visione della fine, francamente, mi consola.Per ogni taglio un fiore muore, da ogni lacrima nasce un sole.
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Intro della lettera agli empi (+preghiera x gli entogeni xoxo)
Se non siete empi pregate affinchè il pacco con gli entogeni arrivi la settimana prossima (o comunque almeno arrivi, pure quella dopo basta che arriva).
Se poi siete empi non so che dirvi, ci sto lavorando da un pezzo a un bel discorsetto o lettera agli empi, ripassate tra tre mesi. -
Essi fischiano
Io non sono pazzo.
Almeno credo.
Lascio a voi, pubblico di affezionati, l\’ardua sentenza sul bilancio della mia sanità mentale, soltanto dopo però, che avrete udito quello che al momento mi vien da dichiarare.
Faccio l\’amore e dopo aver finito, con la mia partner vorrei scambiarmi qualche mezza coccola, pure male abbozzata, ma comunque dolce e serena e forier di bene velle
ma all\’improvviso uno fischia.
Si, fischia.
Vorrei addormentarmi dolcemente, serenamente, dopo una giornata di duro dolce far niente –
ma niente, ci sta uno che fischia.
Ebbene si, fischia.
Vorrei scrivere roba a modo, a tono che ne so, al contrario o viceversa e ancora dolce, sissignore, dio solo sa quanto e libera e scivolosa ed elastica e cangiante ma niente, uno fischia.
E mi interrompe l\’onda psichica.
Che ne so, vorrei fare esercizi di respirazione per diventare un grande yogi forse un giorno o almeno stare un poco più sereno ma anche adesso e invece no, uno fischia.
Alle volte pure due, fischiano.
Vorrei fare un bel pranzetto insieme a qualche personcina a modo di quelle simpatiche o comunque quel che passa il convento meglio di niente va bene cosi\’, ma niente, dio boia, uno fischia, al contempo togliendomi l\’appetito e rovinandomi la digestione.
Sto dormendo ed egli fischia.
Sto cagando ed esso fischia.Guardo un film per non pensarci, lui fischia almeno che non mi metto le cuffie tutte al massimo, col rischio di rimanere sordo ma nel senso, è ovvio che egli od esso fischi, maledizione, ma almeno con le cuffie non lo sento.
E divento sordo rimbamendomi come un beota beone che si pavoneggia beato alla corte del re fottuto luigi quattordicesimo dio sole e viceversa perchè no, ma sto tergiversando solo per il piacere di farlo e sto aspettando mio malgrado
che qualcuno fischi.Invece no.
Ora no.
Forse dopo, forse domani, forse tra una settimana ma qualcuno fischierà e io vi giuro non sono pazzo, almeno credo, ma aspettate ancora un minuto prima di lapidarmi insulti a raffica e mettermi alla gogna come ritardato pazzo portatore di scarogna che ne so, e altro.
Dio solo sa cos\’altro ma comunque, ci sta pure l\’altra versione, il fischio fasullo da ben altra dimensione, del tipoSto dormendo e mi sveglio perchè ho sentito fischiare, ma forse me lo sono solo immaginato.
Apro la finesta e sento un fischio, non proprio umanoide, quindi forse un animale ma comunque quindi forse
qualcuno o qualche cosa deve avere pur fischiato.
La vicina tira il filo dei panni sul balcone ed esso fischia perchè la rotella ha bisogno di una bella oliata, altrimenti fischia.
Fischia che palle, l\’avrete pure capito che fischiano le cose qui intorno, le cose e le persone, le case e le chiese e le chiose e le chiome di Sansone insieme a tutti i filistei ma comunque essi fischiano.
E vivono.
E vivono e fischiano.
Vivono fischiando, maledizione a me che posseggo il senso dell\’udito.
O forse no.
Questa era la versione \”o forse no\”, nel senso
forse qualcuno ha fischiato hai sentito, non sono sicuro, se ti amo davvero, non sono non sono sicuro, ed ecco che parte il fischio, o forse no, chi lo sa.Per concludere, che si colga l\’intenzione di un bel climax ascendente nel frattempo
ci sta ilora fischia.
Faccio un passo e penso, ora fischia.
Mi addormento e quindi penso, chissà quando fischieranno?
Voglio dare un bacio, un abbraccio e lo do ovviamente, ma prima penso, gesù cristo sulla croce fischierà mentre mi accingo?
Quel coglione del vicino fischierà mentre respiro, penso parlo crepo campo santo mangio prego salto o sbuccio un mango guardo goya e il suo periodo nero ascolto doom e mi gratto, grattugio il formaggio alla quale credo di essere diventato intollerante da quanto ne ho mangiato, ma questa è un\’altra storia e meglio chiudere e al contempo é pure peccato, che nessuno abbia fischiato, durante la stesura di questa mia missiva estemporanea che serviva a dire che,no non sono pazzo, forse, per il momento ma
di questo passo,
se non la smettono
potrei pure diventarlo.\”Voglio accompagnarti alla neuro\”.
Vaffanculo.
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impatto caustico di lame in danza perenne – ogni angolo nasconde le voci, ogni nicchia occhi liquidi con cui sarebbe meglio non avere a che fare.
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navi di vetro solcano il mare d\’acido sotto un cielo pesante e scarlatto
abbiamo deciso di consegnare la nostra sorte al silenzio. -
Candeggina Donovan
Candeggina Donovan quel giorno decise che era arrivata l\’ora di fare la spesa e guardingo e impettito uscì di casa tutto convinto che di lì a poco innumerevoli bagliori marciscenti gli avrebbero inondato lo stupido cranio prima ancora che egli se ne potesse rendere conto, infatti – uno stormo di ovosintoli che parea non aver fine si riversò sopra al di lui cranio per restituirlo, immemore, financo al prossimo frame quantico che la sua mente, profondamente malata etc etc etc
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pultroppo.
cose di gomma rosa e soffice come la piuma, sentore di mango e il suo notabile mircene, l\’unico paradiso artificiale che mi è concesso al momento – puLtroppo.
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biossido di putrossido di carbomonomio.
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bigotta cecità idiotica
sono convinto che se ti chiamassi master depression saresti contento di essere chiamato comunque master.
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continuo a deprecare vasco rossi
lasciato di nuovo con la tipa, stavolta è definitiva mi sa, ma io altri quattro anni in cella di isolamento non me li faccio, mi sa che a sto giro me ne vado veramente in una comunità…
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quanta pochezza racchiusa in uno scomodo, brutto, ingombrante pacchetto.
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tip of the day
Servi l\’Imperatore oggi, domani potresti essere morto.
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spolparsi senza senso la quasi totale filmografia di adam sandler su prime ha dell\’indelicato.
in uno dei film c\’è pure steve buscemi.
sono uno più brutto dell\’altro, comunque e per fortuna. -
turbine di lame accecante affinché dopo nulla rimane, a parte il silenzio.
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fiori morbosi e già morti prima di nascere, nascondono i pollini esotici che m\’inebriano le nari – ipnotizzandomi quasi per sempre.
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Architetture perfette di cristalli in formazione perpetua fanno da sfondo alle infinite volte di cobalto, decadente affresco del nuovo eone, raziocinio e crudeltà.
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riverberi osceni di malattie insensate si proiettano senza posa sullo schermo-mente relegando ogni forma di pace a un antico ricordo delizioso, il tormento non ha fine, per fortuna mi basta pensare al contrario ed imparare ad essere felice, nonostante tutto, nonostante tutti.
nel senso che non me ne frega un cazzo di niente e campo benissimo lo stesso.
ridendone anche, più e più volte al giorno.
le lacrime invece lubrificano i condotti oculari, o qualcosa di simile, suppongo. -
sensazione candida d\’abitare altrove
sono il fantasma di me stesso e mi godo la pensione -
minchiate a parte l\’unica mia salvezza è veramente trascendere il tutto, stare bene nonostante tutto, ignorare tutto il resto.
adoro il silenzio che spesso mi è negato, adoro l\’oscurità che tutto nasconde e la solitudine, probabilmente l\’unica degna compagna. -
un esercizio d\’inutilità stilistica
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croce acerrima di dio croce di speranza
blatero deliri e desinenze candide criminali d\’oltremodo e sorte
boh
nel senso
può darsi che qualcosa l\’avevo pure intuita, poi come al solito la situazione mi è sfuggita di mano ed eccone le poco avveneristiche pseudoderive. -
tutto quello che tocco si tramuta in cenere
re mida rovesciato -
adesso basta, mi dissi mentre guardavo il gabbiano
preferirei stare a pensare
zefiro come velluto per accarezzare le ali dell\’anima
presentimento acido, la vita è morte a puntate.
il demone, dal suo canto, riposa gorgogliando dentro all\’ombra, si compiace e prospera nella distruzione.
Io volo però, ho deciso di essere altro.