mi è capitato di vedere la bellezza stagliarsi nitida sullo sfondo di marmo eterno costituito dal fuoco di un’anima che arranca, affogando
nelle insicurezze di una via sbagliata ma dolce come un nettare che non ci è dato neanche di sognare
se una bestemmia serve a scuotere l’universo
io sono l’unica ragione al mondo per continuare a rubare agli dei
movimenti meccanici di ali che bruciano troppo in fretta
la voglia di stare ad ascoltare altre stronzate.
accolgo volentieri il mio respiro mentre uno strano senso di tranquillità quasi molesta, pervade il cuore non ancora incattivito dagli eventi.
mentre ambisco alla saggezza, almeno credo, rubo ancora istantanee di piacere illegale
riuscendo a godere del dolore che trabocca dallo spirito del mondo –
che rimane in attesa
sospeso tra le onde corte del suono fantasma che tutto avvolge, invisibile e compatto
impalpabile e onnipresente
cupo e squillante come le trombe di un’apocalisse a caso
divulga conoscenze eteree e devasta, con gusto antico
ogni attimo che alla gente proprio non piace stare a immaginare.
(sono vivo, sono morto, sono allegro, sono storto, didascalico a tal punto che mi annoio e brucio tutto per dispetto)
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